1. Home
  2. News
  3. Dettaglio News
News     Succ

Articolo

IA, Dati e Formazione: le chiavi per l’impresa digitale del futuro

A cura di Daniele Fassetta – PRAXI Informatica e Andrea Maria Puleo – PRAXI Formazione
L’intelligenza artificiale (IA) e le automazioni rappresentano oggi due delle leve più significative per la trasformazione del panorama aziendale, offrendo opportunità senza precedenti per l’ottimizzazione dei processi, l’innovazione continua e l’evoluzione dei modelli di business. Tuttavia, affinché le organizzazioni possano cogliere pienamente il potenziale di queste tecnologie, è necessario adottare un approccio strutturato e integrato, che veda una collaborazione sinergica tra i dipartimenti di risorse umane (HR) e tecnologie informatiche (IT). Solo un efficace allineamento tra questi due ambiti può garantire la creazione di un ecosistema aziendale dinamico, resiliente e orientato al futuro.

In questo contesto, emerge con forza la necessità di investire nell’alfabetizzazione digitale delle persone, nonché nella democratizzazione dell’accesso ai dati aziendali. La capacità di gestire e interpretare le informazioni strategiche costituisce, infatti, un elemento imprescindibile per favorire processi decisionali consapevoli e promuovere un’innovazione diffusa e condivisa per organizzazioni agili, pronte ad affrontare le sfide del futuro.
 

Il ruolo di HR nella valorizzazione dell’IA e dell’automazione

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali non rappresenta esclusivamente un cambiamento tecnologico, ma incide profondamente sulle dinamiche organizzative, richiedendo un ripensamento dei modelli operativi e delle competenze necessarie. In questo scenario, la funzione HR gioca un ruolo chiave nel supportare la transizione, promuovendo una cultura aziendale basata sull’apprendimento continuo e sulla sperimentazione consapevole delle nuove tecnologie.

La creazione di un ambiente favorevole all’adozione dell’IA richiede un percorso strutturato, che parte dall’identificazione delle competenze digitali necessarie e prosegue con la definizione di programmi di formazione mirati.
 

Upskilling, reskilling e formazione continua

Percorsi strutturati di upskilling e reskilling sono essenziali per trasformare l’intelligenza artificiale da elemento di discontinuità a leva strategica per l’evoluzione del lavoro. Solo attraverso una preparazione mirata, i dipendenti potranno sviluppare nuove competenze e integrare l’IA nei processi quotidiani in modo proattivo e consapevole.

L’HR, in questo contesto, ha il compito di progettare programmi formativi concreti e accessibili, che combinino teoria e applicazione pratica attraverso corsi, workshop e momenti di confronto. Questo approccio non solo riduce il timore del cambiamento, ma costruisce un mindset orientato all’innovazione, in cui l’IA diventa uno strumento per migliorare la qualità del lavoro e potenziare la produttività individuale e collettiva.

Una delle strategie più efficaci in questo ambito è la progettazione di percorsi formativi integrati, che sviluppino sia competenze tecniche – come l’uso dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati – sia soft skill strategiche, come il pensiero critico e la comunicazione efficace. L’organizzazione di workshop, l’adozione di piattaforme di apprendimento personalizzate e la simulazione di scenari operativi realistici permettono ai dipendenti di rafforzare le proprie capacità analitiche e decisionali, preparandoli ad affrontare con maggiore consapevolezza le sfide della trasformazione digitale.

Parallelamente, l’uso di piattaforme di apprendimento collaborativo, progettate sulle esigenze specifiche dei vari team, favorisce engagement e senso di appartenenza, rendendo la formazione più efficace e direttamente applicabile alla realtà lavorativa.

Tuttavia, l’alfabetizzazione sull’IA, da sola, non è sufficiente. Per massimizzare i benefici, è indispensabile democratizzare l’accesso ai dati aziendali, rendendoli accessibili a tutti i livelli dell’organizzazione. Solo così sarà possibile migliorare la capacità decisionale e promuovere una cultura di innovazione condivisa.
 

La democratizzazione dei dati e il ruolo strategico della formazione IT

La democratizzazione dei dati costituisce un pilastro essenziale per garantire un processo decisionale informato e reattivo. Ma cosa significa esattamente? Facciamo un gioco: chiediamo a un'IA il suo ruolo principale. La risposta più comune sarà qualcosa di simile a:
 
“Rendere i dati aziendali accessibili e comprensibili a tutti i dipendenti, indipendentemente dal loro ruolo o dalla loro competenza tecnica”.

Questo approccio implica non solo la disponibilità delle informazioni, ma anche la capacità di interpretarle e utilizzarle in modo strategico.

Affinché ciò sia possibile, è necessario adottare un sistema di governance dei dati che bilanci accessibilità e sicurezza, garantendo che le informazioni siano fruibili da chi ne ha effettivamente bisogno senza compromettere la protezione delle informazioni sensibili.

Tre principi fondamentali guidano questo processo:
  • Accessibilità regolamentata: la disponibilità dei dati deve essere strutturata in modo tale da garantire un utilizzo efficace, definendo criteri di accesso basati sulle responsabilità e sulle necessità operative dei dipendenti.
  • Comprensibilità: affinché i dati possano realmente supportare il processo decisionale, è necessario che siano organizzati in modo intuitivo e facilmente interpretabile.
  • Formazione continua: la democratizzazione dei dati richiede un costante aggiornamento delle competenze, attraverso programmi di formazione che consentano ai dipendenti di acquisire familiarità con gli strumenti di analisi e interpretazione delle informazioni.


Dalla teoria alla pratica: strumenti, test e misurazione

Per implementare un framework efficace di gestione e condivisione dei dati occorre:
  1. Selezionare le tecnologie più adatte: creare un team di scouting consente di individuare i migliori strumenti disponibili sul mercato, valutarne l’affidabilità e verificarne l’adattabilità alle esigenze aziendali.
  2. Testare e normalizzare i dati: dopo una fase di selezione e test, è cruciale garantire che i dati siano coerenti e privi di distorsioni che potrebbero comprometterne l’efficacia.
  3. Monitorare i KPI strategici: il collaudo degli strumenti scelti deve essere accompagnato dall’analisi di indicatori chiave non solo economici, ma anche qualitativi, come il sentiment degli utenti e il livello di integrazione nei processi aziendali.
 

Verso un'azienda data-driven e people-centric

L’IA e la democratizzazione dei dati rappresentano due pilastri fondamentali per il futuro delle aziende. Tuttavia, la vera trasformazione non avviene solo attraverso l’adozione di nuove tecnologie, ma richiede una cultura aziendale fondata sulla formazione continua, la collaborazione tra HR e IT e un accesso ai dati più equo e strategico.

Solo le organizzazioni che sapranno coniugare tecnologia e competenze umane, favorendo un ambiente di lavoro in cui innovazione e crescita vadano di pari passo, potranno competere con successo in un panorama sempre più digitale e in continua evoluzione.

Formare, condividere e innovare: queste sono le vere chiavi per il successo dell’IA in azienda.